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Norma Mascellani

INTRODUZIONE

Norma Mascellani è un’artista e filantropa bolognese nata il 3 luglio del 1909 da una famiglia modesta e numerosa. Artista figurativa e metafisica, è stata allieva di Alfredo Protti, Giovanni Romagnoli e allieva prediletta di Giorgio Morandi

PRIMI ANNI E FORMAZIONE

Da sempre incline all’arte, la giovanissima pittrice nel 1928 frequenta il Liceo Artistico e appena 3 anni dopo si iscrive all’Accademia delle Belle Arti dove conosce Giorgio Morandi, insegnante di incisione ed Alfredo Protti, Augusto Majani e Ferruccio Giacomelli, insegnanti di pittura. Si diploma nel 1935 all’Accademia delle Belle Arti vincendo il premio riservato al miglior diplomando.

Ragazza semplice nel cuore e complessa nell’animo, con la propia arte è capace di far coesistere più emozioni contrastanti in una sola tela: da un lato l’innocuo spirito di ribellione di una donna che tenta di affermarsi con il suo talento, dall’altro la vivacità di una giovane artista in grado di intessere grandi relazioni di stima ed amicizia con i suoi stessi maestri.

DAGLI ANNI ‘30 AGLI ANNI ‘50

Il talento della giovane Mascellani viene premiato da subito, nonostante in quegli anni in Italia s’imponesse il fascismo ed una società patriarcale. A proposito del contesto storico in cui la Mascellani scalava vette sempre più alte Gianni Granzotto scrive quanto segue a proposito degli intellettuali in epoca fascista “[…] a Bologna vivevamo dentro una società dai caratteri completamente fascisti, circondati dall’immagine di un regime che aveva ormai dieci anni di vita, senza alcun segno pubblico di opposizione[...] nessuno veramente ci aiutò a capire, e dovemmo sbrigarcela da soli”. 

Nonostante la vita trascorsa in solitudine nel proprio studio le mostre sindacali riservano opportunità interessanti per gli artisti bolognesi - che non hanno gallerie private ove esporre le proprie opere. Così in occasione della IV Esposizione Nazionale dell’Arte del Paesaggio di Bologna del 1934, Norma Mascellani vince la medaglia d’oro e nello stesso anno si aggiudica il primo premio al concorso dell’Associazione Nazionale Donne Artiste e Laureate; l’anno successivo vince il primo premio del concorso Sogni di madre a Genova e partecipa alla seconda Quadriennale Romana; la prima delle tante mostre personali della Mascellani arriverà nel 1936, subito dopo il diploma, presso il Circolo della Stampa di Bologna ove espone diverse opere tra dipinti, disegni ed incisioni. 

Durante gli Anni ‘30 la Mascellani oltre alle numerose personali, di cui una presentata da Giuseppe Lipparini, espone le sue opere anche alla Sindacale presso il Salone del Podestà a Bologna e viene ammessa alla Mostra Nazionale di Napoli.  

Non è facile essere artisti liberi quando ci sono delle direttive da seguire ed un regime onnipresente, ma la giovane Mascellani continua imperterrita ricerca e studi - basati anche su artisti come Giotto e Piero della Francesca - dipingendo ritratti, paesaggi e nature morte; eppure un profondo senso di angoscia e di dolore trapela ora nei suoi ritratti, che potremmo classificare tra i più espressivi.

Nel ‘39 partecipa alla terza quadriennale di Roma con Bozzetto e Fiori (Bozzetto è il titolo dell’opera che sarà poi citata come Piccolo Montanaro). L’anno successivo alla Biennale di Venezia ottiene un insperato successo di critica e pubblico, forse aiutata dalla precedente mostra romana allestita da Adriana Apolloni, che le valse gli elogi di Giulio Petroni sul Quadrivio e l’acquisto da parte del regime di diverse tele, tra le altre Bimba con gatto e Venezia.

Un paio di anni dopo aver partecipato alla XXII Biennale di Venezia, nel 1942 convola a nozze con il magistrato Luigi Samorini, ciò nonostante continua spedita la sua attività artistica, nello stesso anno infatti espone alla Mostra Nazionale presso la Galleria di Roma ed alla fine degli Anni ‘40 prende parte alla collettiva organizzata dalla Casa di Dante a Firenze. 

L’artista che ha fatto dell’arte figurativa la sua compagna di vita, negli Anni ‘50 inizia ad essere riconosciuta anche all’estero, tanto da essere invitata a partecipare alla XVIII mostra presso il Palazzo delle Arti di Tolosa. Intanto in Italia diventa assistente del docente di pittura Augusto Majani e l’attività artistica continua florida con: la mostra personale al Circolo Artistico di Bologna presentata da Ferruccio Giacomelli, la VII Quadriennale di Roma, la Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea Pro Infanzia di Roma, la Tavolata delle Arti di Bologna e la collettiva a Imola. 

DAGLI ANNI ‘60 AGLI ANNI ‘80

Gli Anni ‘60 rappresentano per Norma Mascellani un momento di crescita e gratificazione personale, a seguito di una già consistente serie di successi e grandi riconoscimenti. 

Nel 1961 Norma ed il marito Luigi adottano un bambino che chiameranno Giorgio; nel 1962 riceve la Stella d’Oro della Bontà consegnatale dal cardinale Giacomo Lercaro; nel 1967 il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat la insignisce con l’onorificenza di Cavaliere Ufficiale della Repubblica.

In questi anni la Mascellani organizza anche alcune importanti mostre come: la personale al Museo Civico di Bologna presentata da Massimo Dursi, la personale alla Galleria Forni di Bologna presentata da Enzo Fabiani e la personale alla Galleria Pinacoteca di Roma.

Nel 1973 viene invitata alla rassegna Bologna Grafica Oggi al Museo di Arti figurative di Kharkov, (vecchia Unione Sovietica), l’anno seguente riceve da parte del Ministro di Grazia e Giustizia Mario Zagari, la medaglia d’oro ed il Diploma di Primo Grado al merito della redenzione sociale e partecipa inoltre ad una collettiva presso la Galleria Chantepierre di Aubonne, in Svizzera.

Norma Mascellani, persona straordinariamente equilibrata, paziente, solitaria e instancabile lavoratrice, ha sempre dimostrato grande consapevolezza di sé e del proprio lavoro; ciononostante umiltà e sensibilità hanno sempre fatto da traino alla sua personalità forte e fragile allo stesso tempo. Nel 1975, in occasione dell’inaugurazione della nuova Galleria Comunale d’Arte Moderna, dona quindi 10 dei suoi quadri al Comune di Bologna, accuratamente scelti con il Direttore dell’Istituto; questo ha permesso anche di conservare alcune delle sue migliori opere, cosciente appunto del lungo lavoro emotivo e di ricerca che vive in ogni goccia di pittura.

Nei primi Anni ‘80 torna in Francia ma questa volta a Cannes, la pittrice vince il premio Palma Aurea 1980 della V edizione Premio Foemina presso la Galleria Martinez

Torna in Italia ed organizza la personale Le Bambole alla Galleria del Circolo Artistico di Bologna e nel 1988 vola in Perù, alla mostra Artisti italiani del XX Secolo- la generazione dei Maestri presso il Museo d’Arte Italiana di Lima.

Come in ogni decennio della sua vita anche negli Anni ‘80 l’artista riceverà grandi riconoscimenti come: il Premio Due Torri d’Oro da parte dell’Unicef, il premio Paul Harris Fellow dal Rotary Foundation of Rotary International per meriti artistici ed umanitari e il Nettuno d’oro consegnato da Renzo Imbeni, sindaco di Bologna. 

DAGLI ANNI ‘90 AGLI ULTIMI ANNI

Senza mai un momento di interruzione, dopo aver vissuto quasi un intero secolo e due guerre mondiali l’artista bolognese, ormai ottantenne, nel 1992 organizza una mostra personale alla Galleria Forni di Bologna e due anni dopo un’altra personale a Stoccolma presso la Galleria Engström. 

La beneficenza continua in parallelo e nel 1996 dona un cospicuo numero di opere ai Comuni di Pieve di Cento, Dozza Imolese e Grizzana Morandi, i quali le conferiranno l'onorificenza di Cittadino Onorario rispettivamente nel 1992, 1995 e 1997. Riceve anche il Premio Provincia 1996 consegnato dal Presidente della Provincia Vittorio Prodi, mentre nel 1998 pubblica il libro biografico Oltre il colore insieme ad Anna Baldi.

Come se il tempo per lei rimanesse invariato, la quasi centenaria pittrice - che ha vissuto anche la nascita di un nuovo millennio - vivrà d’arte fino all’ultimo dei suoi giorni.

Nel 2003 realizza la mostra personale Venezia - Nature morte - Figure organizzata dal Comune di Budrio (BO); l’anno successivo tiene una mostra personale alla Galleria Giordani di Bologna; nel 2005 organizza due mostre personali, di cui una a Bruxelles presso le sale espositive del Parlamento Europeo, presentata da Vittorio Prodi; nel 2009 prepara una mostra antologica a cura di Franco Basile presso la Galleria PivArte di Bologna e contestualmente viene pubblicato il libro Norma Mascellani – Il colore dei cent’anni da esso stesso curato. 

L’ultima mostra personale della più grande pittrice bolognese del ‘900 ha luogo tra ottobre e novembre del 2009 presso le sale della Rocca di Vignola

Il 7 dicembre 2009, a Bologna, muore Norma Mascellani. 

BENEFICIENZA E CURIOSITÀ

  • Aveva contatti con la Santa Sede già dagli Anni ‘30 e ha donato nel corso del tempo alcune delle sue opere. 
  • Era parte del Consiglio dell’Unicef.
  • A partire dagli Anni ‘60 la Mascellani devolveva in beneficenza l’intero ricavato delle sue mostre
  • Il Prefetto acquistò diverse opere della Mascellani per la raccolta Reale.
  • Nel 1973, da una delle sue mostre, ricavò undici milioni di lire che usò per fondare, tramite il Centro Giacomo Venezian, la scuola di qualificazione professionale per ex-carcerati

FONTI:

https://www.normamascellani.it/testi/franco-solmi-1987/

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